La tosse nel bambino
Tutto quello che devi sapere per gestirla al meglio
- asma bronchiale
- infezioni alle vie aeree.
- malformazioni ai polmoni (come ad esempio la fibrosi cistica).
Va premesso che occorre rivolgersi al proprio pediatra sicuramente se il bimbo è un lattante sotto i 6 mesi di età: questa è un’età molto delicata in cui le complicanze sono più frequenti. Inoltre in caso si abbia un sospetto di asma bronchiale o se la tosse è cronica e persiste per più di 4-8 settimane occorre sottoporre il bimbo alla visita del pediatra.
I tipi di tosse che interessano i bambini sono diversi, le più diffuse sono la tosse secca e la tosse grassa.
La tosse secca.
La tosse secca si riconosce perché non è associata alla produzione di muco e peggiora quando il bimbo assume una posizione supina. Si ha la tosse secca in genere a causa di un’allergia, o a causa di un’infezione virale o batterica. Nel caso di infezioni alla tosse si sommano altri sintomi come: raffreddore, mal di gola, starnuti e in alcuni casi febbre.
La tosse secca però può essere un campanello d’allarme e indicare la presenza di asma bronchiale o broncospasmo. In questo caso, se si ha il dubbio occorre rivolgersi subito al proprio pediatra.
La tosse grassa.
La tosse grassa si riconosce facilmente per la presenza di muco. La tosse non è altro che un riflesso che l’organismo attua per liberarsi da quel muco in eccesso presente nelle vie respiratorie. Come anche nel caso della tosse secca, anche la tosse grassa può indicare la presenza di un’infiammazione in atto.
Nel caso di tosse grassa, i bimbi soprattutto quelli molto piccoli non riescono a tossire in modo da poter espellere il muco il quale, di conseguenza, viene ingoiato causando anche vomito, e poi inappetenza, debolezza e a volte anche febbre.
La tosse nel bambino: come curarla.
In entrambe le tipologie di tosse, se non sussistono altri sintomi e il bambino è tranquillo, continua a giocare, mangiare e bere serenamente può non essere necessaria nessuna terapia farmacologica specifica perché è molto probabile che sia dovuta a un’infezione virale.
Il consiglio che diamo è cercare di fluidificare il muco con soluzioni fisiologiche o ipertoniche, e mantenere il bimbo idratato. Altro rimedio è mantenere in camera un ambiente notturno umidificato, appoggiando un contenitore d’acqua sul termosifone ad esempio, o tramite appositi umidificatori.
In caso di tosse particolarmente insistente, con apnea, cianosi e altri sintomi associati, è necessario sottoporre il bambino alla visita del pediatra, il quale in caso di sospetta infezione batterica prescriverà una terapia antibiotica.
Tosse nel bambino e sciroppi.
Abbiamo due grandi categorie di sciroppi, ma diciamo subito che entrambe non sono indicate per i bambini.
Lo sciroppo mucolitico, come suggerisce il nome, serve per aumentare la produzione di muco, ma come abbiamo precedentemente detto il bambino ha difficoltà a tossire ed espellere il muco e questa tipologia di sciroppo non farebbe altro che aumentare questa difficoltà. Al di sotto dei 6 anni di età gli sciroppi mucolitici sono sconsigliati dai medici pediatri.
L’altra categoria di sciroppi, quelli sedativi, servono per sedare il riflesso fisiologico della tosse che l’organismo mette in atto per liberarsi dal muco in eccesso. Per questo sono anch'essi potenzialmente dannosi e vanno somministrati al bambino solo ed esclusivamente sotto consiglio del medico.
Come prevenire la tosse nel bambino?
Una delle cause più frequenti della tosse nel bambino è lo scolo nasale retrofaringeo: il muco dal naso cola nella gola accumulandosi e stimolando la tosse. Per evitare questo fenomeno, il consiglio è mantenere il naso libero, grazie ai lavaggi nasali.
I lavaggi nasali sono soluzioni fisiologiche o ipertoniche sottoforma di spray, flaconcini e nebulizzatori che consentono di tenere le vie respiratorie dei più piccoli libere da congestione ma anche da allergeni e altri irritanti.
Per qualsiasi necessità legata alla scelta dei lavaggi nasali più indicati per il tuo bambini, non esitare a rivolgerti alla nostra farmacia.