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Il reflusso gastroesofageo

Sintomi, diagnosi e cure

Il reflusso gastroesofageo si verifica quando i succhi gastrici dello stomaco entrano in contatto con le pareti dell’esofago causando un rigurgito acido molto fastidioso. Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto diffuso che si manifesta generalmente dopo i pasti e che quando diventa più frequente è considerata una vera e propria malattia.

Le cause del reflusso sono diverse e possono essere legate a fattori alimentari, ormonali, farmacologici ma anche anatomici e funzionali. Esiste, infatti, una valvola che separa e - allo stesso tempo - fa da raccordo tra lo stomaco e l’esofago, ovvero lo sfintere esofageo inferiore. Quando la pressione su questa valvola diminuisce, per fattori legati alla dieta, agli ormoni o ad alcuni farmaci, si verifica il passaggio degli acidi. Anche la pressione intra-addominale dovuta al sovrappeso o alla gravidanza predispone i soggetti a soffrire di reflusso.

REFLUSSO GASTROESOFAGEO: SINTOMI
I principali sintomi del reflusso gastro-esofageo sono:
  • Bruciore dietro lo sterno che si irradia tra le scapole o dal collo fino alle orecchie.
  • Rigurgito acido, ovvero percezione di liquido amaro o acido in bocca.


Questi sintomi possono durare tutta la giornata o apparire in modo intermittente, anche a seconda delle posizioni che si assumono.
Vi sono poi una serie di sintomi cosiddetti “atipici”:

  • Difficoltà a deglutire e sensazione di nodo alla gola.
  • Nausea e difficoltà digestive.
  • Abbassamento della voce, raucedine, laringite cronica e tosse.
  • Singhiozzo.
  • Asma.
  • Dolore toracico, simile a quello di natura cardiaca.
  • Otite media.
  • Insonnia.


REFLUSSO GASTROESOFAGEO: LA DIAGNOSI
Se dopo una terapia con gastroprotettori i sintomi da reflusso continuano a manifestarsi, e soprattutto se questi sono accompagnati da perdita di peso, anemia e debolezza, è consigliato chiedere un parere al medico.

I principali esami diagnostici per il reflusso sono:

  • RX del tubo digerente.
  • Gastroscopia (EGDS), attraverso l’introduzione di uno strumento flessibile nel quale è incorporata una telecamera e una pinza bioptica.
  • Manometria esofagea, attraverso l’introduzione di una sonda dal naso.
  • pH-impedenziometria delle 24 ore, grazie a un sondino molto sottile introdotto dal naso si monitora il materiale refluito nelle 24 ore.


COME TRATTARE IL REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Il principale rimedio per prevenire il reflusso è fare attenzione all’alimentazione ed evitare cibi che favoriscono questa condizione come: cioccolato, menta, caffè, alcolici, pomodoro e agrumi.

Si consiglia anche di attendere qualche ora dopo i pasti prima di andare a letto o sdraiarsi, soprattutto se si mangia abbondantemente. La sera è sempre consigliata una cena leggera. Diminuire il peso corporeo in casi di obesità può essere d’aiuto per risolvere il problema del reflusso.

Se con queste buone abitudini il problema continua a manifestarsi, si può ricorre a farmaci antireflusso come:

  • Antiacidi: sono utili solo come rimedio sintomatico, ma non curano eventuali erosioni della mucosa esofagea.
  • Farmaci che riducono la produzione di acido: gli H2 antagonisti.
  • Farmaci che bloccano la produzione di acido, ovvero gli inibitori della pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, rabeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo) che, anche se più lenti nel fare effetto, sono capaci di curare eventuali lesioni della mucosa.
  • Farmaci procinetici, utilizzati per migliorare lo svuotamento dell’esofago e dello stomaco dopo i pasti.


In caso di problemi anatomici più importanti, come la presenza di ernie iatali, come misura estrema si può ricorrere alla chirurgia.

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