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Farmaci e donazione del sangue

Le linee guida da seguire

Donare il sangue è un gesto di grande solidarietà che permette di salvare le vite di tantissime persone. Se si decide di donare il sangue, o se già si dona periodicamente, bisogna però sapere che a causa dell’assunzione di alcuni farmaci la donazione può essere sospesa, in via temporanea o definitiva.

Vi sono, infatti, una serie di disposizioni stabilite per tutelare la salute sia di chi riceverà il sangue, sia del donatore.

Vediamo come, a seconda della tipologia di farmaci, occorre comportarsi.


Farmaci consentiti in caso di donazione del sangue

  • TERAPIE ORMONALI: le terapie ormonali non sono da interrompere. Se assumi la pillola anticoncezionale o farmaci per la tiroide puoi comunque donare il sangue continuando la tua terapia. Chi è in cura per la tiroidite di Hashimoto può donare, a patto che i valori ormonali siano stabili e ben compensati.
  • GASTROPROTETTORI, STATINE, TERAPIE IPOCOLESTEROLEMIZZANTI E PER LA RIDUZIONE DEI TRIGLICERIDI: queste famiglie di farmaci non interferiscono con la donazione del sangue per cui non è necessario sospenderli.


Vi è poi la categoria di MUCOLITICI e FARMACI PER AEROSOL che comprende farmaci quali Fluimucil, Lisomucil, Mucosolvan che non comportano controindicazioni particolari per la donazione del sangue. È vero però che si assumono quando si soffre di una patologia respiratoria, per cui prima di donare è necessario che i sintomi siano completamente passati. Diversamente non è consentito donare.

Farmaci per cui è necessario un tempo di attesa dall’ultima assunzione:


  • FANS: antinfiammatori e analgesici: in questa categoria rientrano farmaci molto conosciuti come Voltadvance/Volfast/Voltaren (Diclofenac), Oki (Ketoprofene), Moment/Brufen/Nurofen (Ibuprofene), Aspirina/Cardiospirina (ASA), Aulin (Nimesulide). Prima di donare bisogna attendere 5 giorni dall’ultima assunzione.
  • CORTISONICI E ANTIBIOTICI: se assunti per via orale, intramuscolo o venosa è necessario aspettare 15 giorni dall’ultima assunzione.
  • VACCINI: I tempi di attesa dall’ultima somministrazione dipendono dalla tipologia di vaccino effettuato. Ecco alcuni esempi: 48 ore dal vaccino antinfluenzale e per tifo, colera, tetano, difterite, epatite A (alimentare); 1 settimana da vaccino per epatite B e meningococco (di qualsiasi tipo); 1 mese da vaccino per la rosolia, morbillo, vaiolo, parotite, tubercolosi.


Per quanto riguarda i vaccini anti-SARS-CoV-2, c’è una circolare del Centro Nazionale Sangue che raccomanda un tempo di 48 di attesa prima della donazione per chi si è sottoposto al vaccino con virus inattivati oppure con soluzioni che non contengono agenti vivi o vaccini ricombinanti (attualmente: Pfizer, BioNTech, Moderna e Astrazeneca) e non ha avuto sintomi dopo la somministrazione.

Chi ha avuto sintomi post-inoculazione del vaccino, in via precauzionale dovrà invece attendere almeno 7 giorni dopo la scomparsa dei sintomi. Infine, nel caso in cui non si riescano a reperire sufficienti informazioni sulla tipologia di vaccino anti-Covid eseguito, il soggetto può essere accettato alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 4 settimane da ciascun episodio vaccinale.


Farmaci che escludono la possibilità di donare il sangue

FARMACI ANTIEPILETTICI: chi è in cura con questa tipologia di farmaci non può donare il sangue.

Inoltre vi sono una serie di patologie che determinano la non idoneità alla donazione. Non possono donare sangue o emocomponenti i soggetti affetti o precedentemente affetti da:

  • Neoplasie
  • Malattie autoimmuni
  • Malattia celiaca (può essere accettato il donatore con celiachia purché segua una dieta priva di glutine).
  • Malattie cardiovascolari (i soggetti con anomalie congenite completamente guarite o corrette possono donare).
  • Ipertensione arteriosa (i soggetti ipertesi in trattamento farmacologico possono essere accettati solo previa valutazione clinica complessiva).
  • Malattie organiche del sistema nervoso centrale
  • Diatesi emorragiche, coagulopatie
  • Epilessia (i soggetti con pregresse convulsioni febbrili infantili o forme di epilessia per le quali sono trascorsi 3 anni dalla cessazione della terapia anti-convulsivante senza ricadute possono essere accettati).
  • Affezioni gastrointestinali, epatiche, urogenitali, ematologiche, immunologiche, renali, metaboliche o respiratorie.
  • Diabete (i soggetti con diabete compensato che non richiede trattamento insulinico possono sottoporsi alla donazione).


Va da sé che la donazione non potrà avvenire in caso di assunzione di droghe, comportamento a rischio per AIDS e altre patologie trasmissibili, patologie croniche, cardiopatie, positività per vari test (sifilide, epatiti, HIV) ed epatiti virali.

Se desideri donare il sangue e hai necessità di sapere di più sulla donazione o sulle possibili interferenze tra farmaci e donazione, puoi contattare la sede Avis più vicina. Per la provincia di Cagliari questi sono i contatti della sede di Via Talete 8 (Cagliari): 070524388 – 3357470598 cagliari.provinciale@avis.it